giovedì 11 aprile 2019

DOPO LA TEMPESTA

A scanso di baggianate panoramiche, che sono purtroppo sempre in agguato e per di più pericolose assai, questa sera riscopro un paio di immagini risalenti ad inizio inverno e scattate in Val Fiorentina - Mondevàl nei primi giorni di dicembre 2018 nel corso di un'escursione insieme ad un amico. Le foto documentano le prime avvisaglie della stagione fredda sul gruppo montuoso dei Lastói de Formín, e di per sé non saranno oltremodo evocative. Col senno di poi, mi vengono comunque in aiuto per riordinare la sequenza cronologica di quanto si è mosso sopra le nostre teste - talvolta quasi sfiorandole - negli ultimi sei mesi.
La famigerata Tempesta Vaia è venuta e andata, sebbene la Val Fiorentina non compaia tra i territori più colpiti. Rifletto sul fatto che un tempo eravamo abituati al meteo che cambiava in modo repentino con particolare accanimento nella stagione estiva, mentre oggi osserviamo più di frequente manifestazioni sopra le righe degli elementi naturali che si scatenano in maniera diversa, in termini di qualità e quantità, anche in ambiti spaziali molto prossimi tra loro. Vedi per esempio la valanga d'acqua piovana che ha divelto i ponti in Valle di San Lucano piegando perfino le putrelle d'acciaio; vedi ancora il picco di vento a velocità uragano registrato sul passo Rolle; vedi infine le radure circolari con un diametro di cento, duecento metri provocate dalle trombe d'aria nei martoriati boschi di Paneveggio, quasi come fossero cadute delle bombe ad alto potenziale.
La giornata delle due fotografie, nel suo piccolo e con le dovute proporzioni, offriva una situazione con una variabilità analoga: bufera di neve, sole, vento, caldo e freddo, con cambiamenti repentini ed inattesi da un momento all'altro. Non scriverò alcun luogo comune a proposito delle stagioni di una volta e del mito che le vorrebbe sempre migliori di quelle attuali. Ma a rischio di ripetermi, sono convinto che le terre alte rappresentano il nostro limes. E dall'altra parte ci sono forse i leoni in paziente attesa che al momento buono si apra la gabbia.

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