mercoledì 26 dicembre 2012

METTI UNA SERA A CENA

Autunno 2005, una serata a San Polo di Piave (Treviso). Un gruppo di amici si ritrova presso il ristorante Gambrinus per festeggiare un’occasione particolare: Ettore De Biasio ritira il premio Mazzotti, attribuito dalla giuria nella sezione montagna alla sua guida Pale di San Lucano edita da Luca Visentini.
Ma a stupire non è tanto il festival, quanto piuttosto il dopofestival: un’orda di montanari assetati sequestra una sala del ristorante fino alle ore piccole della notte mettendo in soggezione i camerieri, obbligandoli a una sfiancante manovalanza con bottiglie e cavatappi, e soprattutto provocando ai poveretti un forte mal di pancia dalle risate. Non proprio come i celebri banchetti finali degli irriducibili Galli nei fumetti di Asterix, ma quasi.
Il breve articolo che segue venne pubblicato sulla rivista Intraisass i giorni immediatamente successivi al fattaccio, col titolo Uomini fuori posto.
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Il più serio è Alessandro Gogna, che in veste di presidente della giuria deve per forza avere un occhio di riguardo per la forma. Anzi no, è Ettore De Biasio a sognare di essere in qualunque posto tranne che davanti alle telecamere e ai flash dei paparazzi. Per non parlare di Luca Visentini, che sul palcoscenico insieme ai premiati sale solo perché questa volta non può proprio farne a meno. San Polo di Piave, sabato 19 novembre: a giudicare dal lusso e dall'atmosfera VIP della serata, la cerimonia conclusiva del premio Gambrinus Giuseppe Mazzotti non sembrerebbe a prima vista un luogo per noi, epidermicamente parlando.

Per quanto riguarda la manifestazione in sé niente da dire, per carità: tutto appare luccicante, efficiente, telegenico. Massimo rispetto anche per le autorevoli decisioni della giuria e la selezione dei testi vincitori, tutti meritevoli del prestigioso riconoscimento assegnato. Ci mancherebbe, e chi siamo noi per metterlo in dubbio? Chissà, forse siamo solo noi montanari, termine inteso in senso ampio, a non saper apprezzare la situazione. Siamo uomini fuori posto, come scriveva tempo addietro Manrico. E la tensione del momento a volte gioca anche brutti scherzi. Per un errore nella scaletta delle premiazioni, ad un certo punto Alessandro Gogna sembra annunciare che il volume Pale di San Lucano del nostro Ettore abbia addirittura vinto il Premio Speciale della Giuria: Franco Miotto già si alza dalla sedia per applaudire, ma si tratta di uno sbaglio. Ad ogni modo, non sputiamo nel piatto dove si mangia: il premio vinto nella sezione Montagna ce lo portiamo a casa con innegabile soddisfazione.

Poi, fino a tarda notte, la comitiva dei montanari si occulta dai riflettori e nella penombra acquisisce nuovamente coscienza della propria unicità e specificità. Davanti ad un calice di rosso, naturalmente. La compagnia è allegra e siamo in tanti: i già citati Ettore, Luca, Alessandro e Franco; ma non mancano anche Mario Crespan, Mauro Corona, Adriano di Casera Ditta e diversi altri. È quasi una rivincita, dobbiamo rifarci delle oltre due ore e mezza trascorse a scaldare le poltrone nel Parco Gambrinus. Arriviamo infine a casa a Belluno che quasi albeggia, in un gelo siderale. Ce l'abbiamo fatta anche questa volta.

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