martedì 16 ottobre 2018

25 ANNI DOPO

La Pita sul Serva, logo del Coro CAI Belluno
Quest'autunno del 2018 cade un importante anniversario, e più avanti in questo post vi racconterò quale. Per introdurlo, ricorrerò ad una breve citazione dal volume Civetta, tra le pieghe della parete di Paola Favero (Torino, Priuli & Verlucca, 2007). Il brano è preso dal capitolo intitolato I Tuaregh, nomadi del deserto, che racconta una salita avventurosa degli alpinisti Claudio Moretto e Rosy Buffa sulle pareti della Civetta avvenuta nell'estate del 2003.
Ecco... è notte, finalmente tutto tace: colpi di martelli che piantano chiodi, grida di richiamo, rumori di sassi che inevitabilmente cadono, il suono stesso del corpo che, impegnato in sforzi estremi e costretto a posizioni innaturali, respira affannato e spinge i battiti del cuore oltre il normale. Adesso finalmente c'è solo una grande quiete, che sembra diffondersi dolce in ogni anfratto, in ogni piega della parete.Sotto si vede la luce del rifugio Tissi, così carica di promesse e al tempo stesso così lontana. D'un tratto, piano piano, cominciano a salire dalla Val Civetta le note dei canti di montagna che qualcuno sta intonando attorno alla croce: è già tardi, ma questa è una notte speciale, poiché si ricorda il 40° anno dall'inaugurazione del rifugio. Il guerriero dello specchio, l'amante, il mago delle nuvole e tanti altri sono là, e guardano su, seguendo la sagoma della nera parete, dove i loro stessi sogni si sono impigliati... dai ghiaioni della base ai primi risalti e poi oltre, il loro sguardo sale verso l'alto, fino ad arrestarsi in corrispondenza di quella piccola luce, quel piccolo segno di vita, acceso da Claudio e Rosy che stanno bivaccando.
Quei canti di montagna in una notte di luna, nei pressi del rifugio Attilio Tissi alla fine di agosto del 2003 erano eseguiti come fuori programma post concerto dal Coro CAI di Belluno, che quest'anno 2018 celebra il primo quarto di secolo dalla propria fondazione. Come faccio a saperlo? Beh, sono un testimone diretto poiché proprio quella sera facevo parte del gruppo di cantori. Sono anche un membro fondatore del coro stesso, sebbene a distanza di tanto tempo le nostre strade si siano nel frattempo separate. Ad ogni modo, il traguardo dei venticinque anni è una ricorrenza rispettabile e mi sembrava simpatico rievocare questo episodio, quando perfino le note musicali si arrampicarono letteralmente sulle pareti della Civetta. Auguri al Coro CAI Belluno!

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