venerdì 9 dicembre 2011

CHI DOBBIAMO RINGRAZIARE


Qualche settimana fa, di fronte alla Caporetto della nostra economia, avevo concesso un benvenuto ai tecnici nella speranza che sapessero almeno adottare delle misure macroeconomiche per andare nella direzione giusta. Il disastro che ci hanno lasciato in eredità almeno vent'anni di politica dissennata resta incommensurabile e non si sa ancora oggi come ne usciremo, ma un po' di fiducia mi sembrava ben riposta.

Ebbene, mi sbagliavo. Il governo Monti ha in realtà ben poco di tecnico e viene retto dalle vecchie consorterie affaristico – parlamentari proprio come la corda sostiene l'impiccato, secondo una colorita ma efficace similitudine già adottata da altri commentatori.

L'ultima manovra finanziaria, l'ennesima di questo anno sciagurato, si commenta da sola: presenta il conto della crisi finanziaria sempre alle medesime persone (dipendenti, pensionati, famiglie, consumatori) mentre attribuisce nuovi condoni e garanzie alle categorie tradizionalmente privilegiate: evasori, clero, parlamentari ed alti papaveri in genere.

Nessuno degli attuali finanziatori della manovra può essere tecnicamente ritenuto responsabile del disastro finanziario che ci troviamo in eredità. Di chi è invece la colpa? Qualche giorno fa un articolo su Affari & Finanza, settimanale economico di Repubblica, faceva quattro conti molto semplici per spiegare chi dobbiamo ringraziare. Ne riporto qui di seguito un breve estratto.
*** ***

Che cosa resterà di Silvio Berlusconi? Qual è l'eredità che i suoi governi lasciano nei conti dello Stato e nell'economia italiana? Al di là dei giudizi di parte, sia negativi che positivi, che per lungo tempo (ora un po' meno) hanno diviso l'opinione pubblica, i suoi esecutivi possono essere valutati anche in termini puramente numerici. E si sa, almeno la matematica non è un'opinione. Il numero più importante da tenere in mente è 546. Miliardi di euro. Ovvero l'incremento del debito pubblico causato dagli esecutivi del Cavaliere. Questo numero si ottiene come differenza tra il livello del debito pubblico alla fine e all'inizio di ciascuno dei quattro governi di Berlusconi. Si tratta di quasi un terzo, esattamente il 28,7 per cento, di tutto il debito pubblico italiano.


Tenuto conto che la durata complessiva degli esecutivi di Berlusconi (9 anni) rappresenta solo il 14,2% della storia dell'Italia repubblicana (63,5 anni), se ne deduce che il Cavaliere ha accumulato debito ad una velocità doppia rispetto alla media degli altri governi repubblicani.


Di conseguenza, i vari governi targati centrodestra sono costati all'Italia, in termini di incremento del debito pubblico, 60 miliardi di euro all'anno, ossia 1000 euro per ogni cittadino italiano. Quindi la permanenza di Berlusconi a Palazzo Chigi per 9 anni ci ha lasciato un conto da pagare di 9mila euro a persona, ovvero, per una famiglia tipo di 4 persone, di 36mila euro, cifra da ripagare con futuri tagli della spesa e dei servizi pubblici, e un incremento delle imposte. […]

[Articolo tratto da Affari & Finanza, Repubblica, del 28 novembre 2011, titolo originale Il maxi – debito di Berlusconi, autori Adriano Bonafede e Massimiliano Di Pace]

Nessun commento:

Posta un commento

Caro lettore, questo blog è moderato, e per commentare è necessario prima registrarsi.