giovedì 29 dicembre 2011

I LUCERTOLONI DEL PELMO

Ancora dinosauri sul monte Pelmo? Leggiamo sul notiziario telematico padovaoggi.it la notizia di una possibile nuova scoperta paleontologica su una delle principali vette dolomitiche bellunesi, oggi Patrimonio UNESCO dell'Umanità anche in virtù delle numerose testimonianze geologiche come questa. Stando a quanto raccontato dal paleontologo veneto Matteo Belvedere, una nuova serie di impronte fossili di rettili preistorici sarebbe stata rinvenuta molto in alto sulla montagna, a circa 3000 metri di quota sullo spallone nord–est. Nella zona del monte Pelmo, e più precisamente alla base dell'adiacente Pelmetto, esiste già dagli anni Ottanta del secolo scorso un altro importante sito scoperto dal ricercatore Vittorino Cazzetta e documentato nel museo di Selva di Cadore a lui intitolato.

Riporto di seguito un breve estratto dall'articolo.

Paleontologo padovano: «Impronte di dinosauro in cima al Pelmo»
Per l'esperto, Matteo Belvedere dell'Università di Padova, le depressioni di circa 15-20 centimetri di lunghezza trovate sulla cresta dello spallone nord-est del monte, tra le nuvole, potrebbero essere delle orme di un dinosauro carnivoro.

[...] FORSE IMPRONTE. La scoperta sulla cresta dello spallone nord-est, tra le nuvole, da parte di un gruppo di cinque speleologi e alpinisti. Esaminando la roccia hanno notato una pista di cinque probabili impronte disposte in un'unica direzione, a distanza regolare l'una dall'altra. Per il paleontologo Matteo Belvedere dell'Università di Padova: «Le depressioni sono quasi tutte circondate da un rilievo, un orlo, detto bordo di espulsione, che indica che la depressione non è legata al carsismo bensì all'impressione di un oggetto nel sedimento».

DINOSAURO MEDIO-PICCOLO. In base al loro allineamento, secondo l'esperto, le depressioni possono essere interpretate come orme di un animale bipede, ipotesi che sarà suffragata solo da ulteriori rilievi: «Le dimensioni delle orme e l'andatura verosimilmente bipede - dice Belvedere - lasciano supporre che si possa trattare di un dinosauro carnivoro di dimensioni medio-piccole, di circa tre o quattro metri di lunghezza, simile ad un Coelophysis». [...]

Il testo completo dell'articolo è reperibile qui.

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